lunedì 2 febbraio 2009

Vi presento il mio ufficio.......

Oggi in ufficio siamo ridotti a causa della neve. C’è un clima rilassato, forse proprio per la nevicata incombente, che fa tanto spirito natalizio e voglia di rallentare, di riprendere ritmi di vita in linea con la stagione. L’inverno è fatto per riposare: la terra riposa (almeno quest’anno, finalmente) sotto la meritata neve, gli animali riposano in letargo oppure rintanati aspettando il disgelo, le piante sono immobili risparmiando linfa ed energie in attesa del calore della primavera. Anche noi dovremmo rallentare ma non vogliamo sentirne ragione. Il lavoro deve essere costante durante ogni stagione indipendentemente dal freddo o dal caldo. Anche per me, che nella vita ho sempre sentito tanto forte il legame con la terra e la natura L.
Spesso mi chiedo cosa ci faccio qui, perché faccio questo lavoro che non mi appartiene, che non sento mio. Non posso non vedere il marcio che mi circonda.
Qui , nella scrivania di fianco, ci sono persone che adorano questo lavoro, che si divertono, si sentono anche potenti nel fare quello che fanno. C’è il ragazzino ventenne che si sente un grande e tratta tutti dall’alto al basso: esegue solo le attività che gli piacciono sbolognando quelle rognose. C’è il manager cinquantenne che in nome del risultato non guarda in faccia a niente e nessuno. C’è il neolaureato che vuole fare carriera nel minor tempo possibile, c’è il consulente quarantenne , su piazza da troppo tempo senza una promozione, che si trascina in ufficio solo per poter avere lo stipendio a fine mese , se con tanti straordinari ancora meglio quindi si attacca ad ogni cavillo legale del proprio contratto pur di spremere il più possibile dal datore di lavoro (che dal canto suo fa la sua bella parte!). Ma la categoria che mi diverte maggiormente, sono i ‘capetti’, sia consulenti che clienti, cioè uomini tra i 30 e i 35 anni , con una posizione di ‘focale’ cioè di responsabile di uno o più prodotti nei confronti di un superiore. Questi sono fantastici, divertenti, perché se da un lato vogliono cercare di proseguire la loro carriera interna nell’azienda, dall’altro vogliono al di sopra di tutto pararsi il culo in caso di problemi , e da qui la pratica dello scarica barile oppure, ancor meglio dell’arte del ‘non intraprendo decisioni se non sono obbligato a farlo’. Come terza ‘faccia’ di questi personaggi, c’è il loro atteggiamento nei confronti dei fornitori, cioè i consulenti come la sottoscritta: pezze da piedi. Sono generalmente persone con una cultura medio bassa, abiti griffati, l’ultimo modello di cellulare e almeno un paio di passatempi costosi. Di solito viaggiano su una volkswagen, preferibilmente una Golf.

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